Zimmer Frei

Zimmer Frei
ZIMMER FREI – La Romagna dei dialetti di riviera 

6 – 9 dicembre 2018 Hotel Darsena, Hotel Select, Riccione

LA CUSTODE e DETECTOR, due grandi testi teatrali di Francesco Gabellini interpretati da Francesca Airaudo e Francesco Tonti, andranno in scena in due importanti hotel riccionesi, Hotel Darsena e Hotel Select: Quattro date aperte alle scuole superiori e al pubblico riccionese e non, a ingresso gratuito in un progetto site specific.
Sono le nostre storie, quelle della piccola imprenditoria agli albori della costruzione di un modello di accoglienza che ha fatto scuola in tutto il mondo. E quello che siamo oggi è certo il risultato di un mondo che in dialetto raccontava successi e sconfitte, sacrifici e soddisfazioni di persone dall’umanità “contagiosa”. Gabellini ci racconta i loro drammi, ci fa sorridere e commuovere di fronte alla forza e alla tenerezza di vicende rivierasche nelle quali si rivedono tutti, albergatori e non, perché oramai patrimonio comune.
Zimmer Frei si propone di attirare l’attenzione di un pubblico più vasto e dei media con una proposta teatrale originale e unica nel suo genere. Consci che il dialetto non si può insegnare, crediamo tuttavia nella sua forza evocativa e nella sua capacità di emozionare. Per questo le repliche del 6 e 7 dicembre sono per i ragazzi delle scuole superiori, invitati a vedere lo spettacolo in un albergo, dove la separazione palco-platea si perde nel fascino dei grandi saloni.

IL PROGRAMMA
Hotel Darsena
giovedì 6 dicembre dalle ore 9,30
LA CUSTODE – Matinée per le scuole superiori, 2 repliche
venerdì 7 dicembre dalle ore 9,30
DETECTOR – Matinée per le scuole superiori, 2 repliche

Hotel Select – Terrazza Sky Bar
sabato 8 dicembre dalle ore 21,00 LA CUSTODE
Terrazza sky bar dalle ore 19,30
domenica 9 dicembre ore 10,30
Presentazione del volume “Zimmer frei” di Francesco Gabellini
a seguire DETECTOR
brunch dolce e salato su prenotazione dalle 12,30 – info t. 0541 600613

ZIMMER FREI, LA ROMAGNA DEI DIALETTI DI RIVIERA
A cura di Francesca Airaudo

Testi di Francesco Gabellini

Direzione tecnica Nevio Cavina

Comunicazione Giulia Airaudo
Organizzazione generale Città Teatro

Info e contatti: Francesca Airaudo 3356693569

Il progetto è finanziato dall’Istituto per i Beni artistici, Culturali e naturali, Regione Emilia Romagna ai sensi della legge 16/2014 “Salvaguardia e valorizzazione dei dialetti dell’Emilia-Romagna-Piano 2018
 con il patrocinio del Comune Di Riccione, 
in collaborazione con Associazione Albergatori Riccione, Hotel Darsena, Hotel Select.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria.

Città Teatro, promotore del progetto Zimmer frei è nata nel 2012 dall’unione di realtà artistiche già presenti e attive nel territorio della provincia di Rimini. E composta da artisti provenienti da due compagnie: La Compagnia del Serraglio e Maan ricerca e spettacolo, i quali hanno deciso di mettere in comune risorse ed esperienze in una prospettiva di crescita e consolidamento professionale. L’unione di queste realtà forma un panorama di attività culturali e artistiche molto articolato. Le singole esperienze si incrociano e creano l’amalgama di un gruppo che si dedica al teatro con tipologie di spettacoli e progetti molto differenti. Ne è un fortunato esempio il progetto di studio legato al dialetto romagnolo come lingua di scena che dal 2009 ha prodotto laboratori di teatro/dialetto romagnolo e diverse produzioni: La Custode e Detector di Francesco Gabellini; Doni, con Elena Bucci, Daniela Piccari e Francesca Airaudo; Spezghe ad dialét e La Fema.

Il rapporto fra Città Teatro e il dialetto romagnolo inizia nel 2008 a Riccione con un’intera rassegna dedicata all’interno della programmazione teatrale, all’epoca affidata in gestione all’Associazione, e da allora non si è mai interrotto. La nostra ricerca è andata avanti sugli stessi binari di partenza: il teatro popolare, il recupero del dialetto romagnolo come lingua di scena, il dialetto come “cavallo di Troia” per intercettare pubblici nuovi, la conoscenza della propria “lingua madre” e il rapporto con le comunità dialettofone, lo scambio di saperi fra nuove e vecchie generazioni, fra attori e dialettofoni e soprattutto una piccola battaglia contro l’idea del recupero nostalgico, della riaffermazione del concetto “si stava meglio quando si stava peggio”; il dialetto si parla oggi e, come ogni cosa, si contamina e si trasforma per non morire. I binari sono diventati lunghissimi e ci hanno portato lontano. Abbiamo progettato laboratori teatrali, convegni, prodotto spettacoli, ma abbiamo soprattutto creato una comunità di persone che, diversissime fra loro, hanno messo il dialetto al centro della discussione e hanno costruito una relazione forse prima difficile da immaginare. Operai in pensione insieme a glottologi, attori professionisti e filodrammatici in rapporto “alla pari”, contadini che condividevano il sapere con affermati autori teatrali, persone comuni che, in una sorta di outing, venivano a raccontarci il loro amore per il dialetto, con il pudore di chi confessa per la prima volta. Insomma, è successo qualcosa che forse non ci aspettavamo e che si evolve continuamente a seconda di dove posiamo lo sguardo.
La nostra ricerca non sarebbe stata tale senza la presenza di Francesco Gabellini, affermato autore teatrale e poeta, unico riccionese nel prestigioso panorama degli autori romagnoli riconosciuti a livello nazionale. E’ iniziato un sodalizio stabile con Città Teatro che negli anni ha prodotto spettacoli (La Custode, Detector, Dòni, La Fèma) e progetti speciali, come la “Butèga de dialèt” al Teatro Corte di Coriano, fucina di nuovi talenti autorali e attorali come Lorenzo Scarponi e Mauro Vanucci.
E proprio lavorando ai monologhi La Custode e Detector cominciammo a sognare di portare i due protagonisti, Iris (La Custode) e Libero (Detector) fuori dal palco, nel luogo deputato dell’azione dei personaggi: un albergo. Si, perché Libero è un portiere di notte e Iris la proprietaria di un ex albergo ora museo.
Non è un caso che Gabellini, riccionese non albergatore, abbia scelto di ambientare le sue storie in un luogo fortemente identitario della città, l’albergo, un microcosmo dove tutto può accadere, e di raccontarle in dialetto, con un risultato indiscutibilmente efficace nel restituire il sapore della Romagna rivierasca.

ZIMMER FREI
 di Francesco Gabellini, Il Vicolo Editore, Cesena 2016
Non riesco a ricordare con precisione la spinta che mi portò a scrivere il mio primo testo per il teatro, il monologo che poi chiamai L’ultimo sarto. Avevo in mente questa idea che mi piaceva, di un sarto che, un bel giorno (forse neppure tanto bello), dall’interno della sua bottega si accorge che fuori non c’è più nessuno, è rimasto da solo. Era il 2004, forse avevo già assistito alla storica lettura di Baldini al Teatro del Mare di Riccione de La Fondazione, il suo ultimo monologo teatrale. Nel 2008 nacque l’idea di Detector, il racconto di un portiere notturno in uno dei tanti alberghi della riviera. Un tipo particolare, un meditativo, che ama la solitudine e la ricerca di se stesso attraverso il contatto col mare. Finché un giorno suo nipote, vedendo che va sempre al mare durante l’inverno, gli regala un metal detector, costringendolo in qualche modo a cercare: sotto la sabbia e dentro se stesso, nel suo passato. Nel 2010 continuando a pensare al personaggio femminile che Francesca Airaudo mi aveva chiesto tempo prima, scrivo La custode; possiamo dire le sia stato confezionato su misura, per tornare a una metafora cara al “sarto”. Si tratta di una albergatrice che decide di demolire la sua vecchia pensione per farne appartamenti da vendere. Ma durante i lavori si rinvengono i resti di una antica Domus, d’epoca romana. Questo impedisce che il progetto della donna e del marito possa realizzarsi. Il terreno viene espropriato e al posto degli appartamenti sorge un museo, dall’interno del quale la donna ci parla, essendosi riciclata e diventata la custode e guida della casa romana. Iper nasce dalla personale frequentazione coatta di ipermercati o grandi magazzini e dalla lettura di un libro in particolare, il famoso saggio dell’antropologo francese Marc Augé, Non luoghi. Il personaggio è un uomo qualunque che spesso frequenta un ipermercato e una sera vi rimane chiuso dentro. Neppure lui riesce a spiegarsi come il fatto possa essere accaduto, ma decide di restare li ed inizia a vivere dentro l’Iper. L’ultimo monologo presente in questa raccolta, ha una genesi piuttosto originale. L’amico scrittore e ricercatore riccionese Rodolfo Francesconi, mi chiese di pensare ad una presentazione, in forma teatrale, del suo libro L’intelligenza del luogo (Raffaelli Editore; Rimini, 2009), una ricerca molto interessante sulla toponomastica locale. Mi immaginai un personaggio che aveva questa grande passione per i nomi delle cose e che li raccoglieva e li studiava in maniera molto originale e da autodidatta.

Francesco Gabellini è nato nel 1962 a Riccione, nel cui dialetto ha scritto, oltre che per il teatro, sei raccolte di poesie; 1997 Aqua de silénzie, Editore AIEP di San Marino, premessa di Luca Cesari; 2000 Da un scur a cl’èlt, Edizioni La vita felice di Milano; 2003 Sluntanès, Pazzini Editore, Villa Verucchio (RN), prefazione di Gianni Fucci; 2008 Caléndre, Raffaelli editore, Rimini, prefazione di Achille Serrao; 2011 A la mnuda, Giulio Landolfi Editore. Vincitore e finalista di numerosi premi di poesia, suoi testi vengono pubblicati su varie riviste tra le quali: “La Ludla”, “Tratti”, “Graphie”, “Pagine”, “Periferie”.
Note critiche sulla sua poesia, insieme ad alcuni testi, appaiono in Poeti in romagnolo del secondo Novecento a cura di Pietro Civitareale, Editrice “La Mandragora” 2005. Del 2006 l’inserimento nel Dizionario dei poeti dialettali romagnoli del‘900 a cura di Gianni Fucci e Giuseppe Bellosi, Villa Verucchio (RN), Edizioni Pazzini 2006. Con il monologo in dialetto romagnolo L’ultimo sarto è stato finalista nel 2005 alla 48a edizione del Premio Riccione per il teatro. Nel 2009 gli viene conferito il Premio “Franco Enriquez” per la drammaturgia.
Durante la stagione teatrale 2010/2011 un suo testo, Detector, è interpretato dall’attore Ivano Marescotti e successivamente da Francesco Tonti. La Custode debutta nel 2010 con l’interpretazione di Francesca Airaudo. Per Città Teatro scrive lo spettacolo La Fema (2012) e collabora al testo di Dòni (Donne) con Francesca Airaudo, Elena Bucci e Daniela Piccari.

LA CUSTODE
di Francesco Gabellini con Francesca Airaudo luci Nevio Cavina musiche Marco Mantovani regia Francesco Tonti
Produzione La Compagnia del Serraglio Riccione Città Teatro con il contributo della Provincia di Rimini, Regione Emilia-Romagna, IBACN in collaborazione con la Fondazione CORTE Coriano Teatro.
Riflessioni e speranze di una ex albergatrice che si trova a dover fare i conti con un passato che ostacola i propri progetti e allo stesso tempo le offre un nuovo, diverso, punto di vista: cosa potrebbe succedere se durante i lavori di trasformazione della storica pensione Iris in lussuosi appartamenti, si rinvenissero i resti di una domus di epoca romana?
Il testo disegna una bella figura femminile, con la voglia di reagire e l’inventiva tipica delle donne romagnole. Lo spunto poetico si interseca inoltre con l’attualità, laddove spesso, anche nelle nostre località, la costruzione di edifici commerciali ha portato alla luce siti archeologici e ci spinge a interrogarci sul rapporto fra presente e passato.
Ne La Custode non prevale la malinconia dettata dal sentire nostalgico di chi mette l’accento sul passato. Tra un sorriso e un ricordo drammatico la protagonista ci racconta di sé, diventando una piccola grande eroina, capace di resistere.”

DETECTOR
di Francesco Gabellini con Francesco Tonti messinscena Francesco Tonti e Francesca Airaudo consulenza musicale Marco Mantovani
Questo racconto in prima persona (in dialetto romagnolo e italiano) narra con ironia la storia di un portiere notturno alle prese con un metal detector, un aggeggio di cui ignora l’utilizzo ma che diventa presto un prezioso strumento per la ricerca di oggetti smarriti nelle spiagge della riviera, oggetti carichi di storie e di umanità. Il nostro si imbatterà in qualcosa di importante: un oggetto capace di riportarlo indietro nel tempo, agli anni della sua giovinezza…
Gabellini tinge il protagonista di sfumature romantiche, proiettando lo spettatore in atmosfere rivierasche poetiche e malinconiche. Si sorride con tenerezza, quando si scoprono le convinzioni di un uomo semplice e buono, chiuso e poco avvezzo al cambiamento, affezionato al nipote e… alla solitudine. Un uomo che forse al tepore di ogni fine stagione non smetterà di imbracciare il suo detector, alla ricerca di storie dimenticate.
Francesco Tonti e Francesca Airaudo sono alla seconda esperienza di lavoro su un testo di Francesco Gabellini. Nel 2011 Tonti ha firmato la regia de La Custode, monologo dello stesso autore che vede in scena Francesca Airaudo. Oggi i ruoli si sono invertiti con Detector, interpretato da Tonti con la collaborazione alla messa in scena di Airaudo, che ha debuttato all’interno della rassegna “Nessundorma” diretta da Silvio Castiglioni/Compagnia Celesterosa al Teatro Snaporaz di Cattolica l’11 dicembre 2012

Foto

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