Le mille e una notte…

La raccolta di storie persiane più famosa al mondo è l’origine di un vortice di racconti che si sviluppano come un origami...
Le mille e una notte

Le mille e una notte in maschera e racconti

Con Francesca Airaudo, Mirco Gennari, Giorgia Penzo 
Costumi di Paul Mochrie 
Maschere di Stefano Perocco da Meduna e Brina Babini
Scene di Antonio Rinaldi
Collaborazione al movimento Luca Ronga
Luci di Nevio Cavina
Drammaturgia, animazioni video e regia Davide Schinaia
Produzione Città Teatro con il contributo della Regione Emilia Romagna

C’era una volta un Re; anzi, un Sultano… La raccolta di storie persiane più famosa al mondo è l’origine di un vortice di racconti che si sviluppano come un origami.
In questa nuova messinscena di Davide Schinaia, alcuni dei più bei racconti tratti da “Le mille e una notte” sono narrati in prima persona dai protagonisti stessi delle novelle di Sherazade: se i sette racconti di Sinbad diventano un viaggio fantastico in immagini e volumi, la storia di Ali Babà ci meraviglia invece nei suoi personaggi secondari – Morgiana, Cassim, la ricca vedova – mentre il Genio della lampada è un etereo Capitano alle prese con uno scaltro Aladino-Arlecchino e la bella Persiana o il cieco Abdallàh ci trasportano, passo dopo passo, dentro le loro vicende, con un accento all’aspetto surreale e comico.
Con la licenza teatrale di accostare fra loro diversi linguaggi del teatro popolare, troviamo le maschere della Commedia dell’Arte, la narrazione, l’acrobatica, il canto e il ritmo, la comicità dei corpi e delle parole, mentre una menzione speciale meritano i costumi di Paul Mochrie dove tessuti preziosi e ricamati con pelli e piume, seta e iuta, raccontano come un mappamondo o una carta astrale le influenze multiculturali di una fiaba che ha ancora tanti segreti da scoprire.
Spettacolo adatto ad adulti e bambini dai 6 anni d’età.

Note di Regia di Davide Schinaia
Le favole de Le mille e una notte sono tante, troppe per raccontarle tutte in una volta sola. E infatti Sherazade ci ha messo pressapoco tre anni. Per questo è necessario rinunciare subito ad essere esaustivi, completi, filologici. Bisogna invece riappropriarsi dell’arte antica del narrare con la propria voce, con le proprie tecniche, storie imparate a memoria ma sempre diverse ogni volta che trovano un nuovo spettatore. Ho chiesto agli attori di sentirsi come pupari, cantastorie, marionettisti, narratori e di essere disponibili a cambiare rapidamente ruolo, ad usare tutte le proprie abilità e a sperimentarne di nuove. Per permettere loro di giocare al meglio con le possibilità del corpo e della narrazione, la scenografia è concepita come una superficie su cui proiettare scenari evocativi, che rimandano alle rovine in pericolo di un antico oriente e dipingono sfondi per quadri metafisici, ognuno dei quali definisce e ambienta un momento specifico del lungo racconto.

Note Tecniche
Durata spettacolo: 70 min. senza intervallo.
Montaggio 4 ore, Smontaggio 2 ore /Quadratura nera / Nr. 2 piantane con staffe a T (in assenza di graticcio)/ 12 PC 1000 con bandiere + Gelatina 132 x 4 fari / Dimmer e Mixer 12 canali / Mixer audio e diffusori proporzionati alla sala/ Cablaggio video palco-regia.

Informazioni e contatti
Giorgia Penzo
mob. 348-3212280
giorgia.penzo@cittateatro.it

Associazione Città Teatro Via G. Verità 3 -47838 Riccione (RN)- www.cittateatro.it

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