Lui suona il piano, Lei canta. Lui sta seduto, Lei sta in piedi. Lui è un po’ nevrotico, Lei un po’ isterica. Il pianoforte, no; è tranquillo. Anche se Lui e Lei gli girano intorno, ci si appoggiano, ne traggono conforto, lo usano come fosse, insieme, un’arpa eolia e un frigorifero. Lui racconta di scalogne esistenziali, Lei gorgheggia Boris Vian e Bruno Martino. Lui difende il diritto all’infelicità, Lei l’infelicità la procura. Il pianoforte, no, è tranquillo. E si divide, affettuosamente, tra i due: accompagna le ironiche riflessioni di Lui, stimola le aggressività canterine di Lei. Lui. Lei. E il pianoforte? Per due.
Un pianoforte per due nasce dall’ “esperimento” di Parabolica, lo spettacolo, teatrale e insieme televisivo, in cui Bob Messini e Francesca Airaudo conducevano il varietà “di prima serata”. La coppia aveva funzionato così bene che si è pensato di riproporla in un contesto diverso, come uno spettacolo a sé stante. Anche qui, tuttavia, Bob Messini e Francesca Airaudo si presentano senza interpretare personaggi: entrambi si chiamano con il proprio nome, reale, il che non impedisce loro di dar vita a due caratteri: timido e pasticcione, ma tutt’altro che sciocco, lui; aggressiva ma con una sua dolcezza “musicale”, lei. Lo spettacolo si può definire “musicale”, con molte canzoni, cioè, ma intrecciate nel contesto di una lunga “schermaglia” di chiacchiere fra i due. E la struttura stessa è, in qualche modo, musicale: si potrebbe pensare alla sequenza tipica di un song: introduzione, strofa, ritornello, chiusura.
UN PIANOFORTE PER DUE
di e con Bob Messini e Francesca Airaudo
musiche di Bindi, Martino, Maurimes,
Messini, Remigi, Tenco, Vian
direzione tecnica Nevio Cavina
regia Loris Pellegrini
Produzione: La Compagnia del Serraglio