
Radiodrammi di Romagna
per un archivio sonoro del teatro in dialetto
Radiodrammi di Romagna è un archivio digitale di opere teatrali di autori emiliani e romagnoli e nasce con un duplice obiettivo: offrire stimolo ad attori e autori a nutrire il repertorio e contestualmente per rispondere all’esigenza di creare un archivio sonoro del teatro in dialetto romagnolo attraverso le sue più illustri voci.
Il progetto ideato da Francesca Airaudo e Giorgia Penzo per Città Teatro con la cura generale di Davide Schinaia e la comunicazione di Giulia Airaudo, si avvale della collaborazione degli artisti coinvolti e del patrocinio di un comitato scientifico composto da Fabio Bruschi, Giuseppe Bellosi, Davide Pioggia.
È realizzato grazie al Bando in materia di salvaguardia e valorizzazione dei dialetti dell’Emilia-Romagna ai sensi della L.R. 16/2014 – annualità 2021 e 2022, a cura Direzione Generale Economia della Conoscenza, del Lavoro e dell’Impresa. Servizio “Patrimonio culturale”.
Le registrazioni del PRIMO VOLUME sono state effettuate da Gennaio ad Aprile 2022 al Giustiniano Villa (San Clemente, RN), luogo funzionale e simbolico perché intitolato al poeta ciabattino dialettale della Valconca.
Le registrazioni del SECONDO VOLUME sono state effettuate fra Dicembre 2022 e Gennaio 2023.
Podcast
Presentazione
a cura di Fabio Bruschi, con Giuseppe Bellosi e Davide Pioggia
Il dialetto appartiene al futuro (da Tullio De Mauro)
Il dialetto non sta fermo: mentre recede e si trasforma nel linguaggio quotidiano, conquista territori fin qui inesplorati, tra cui il teatro d’arte. Il Veneto, il Sud, la Sicilia hanno una lunga tradizione drammaturgica in dialetto: da noi la storia è molto più recente. Le vecchie farse dialettali, pur ridimensionate, resistono e ora arrivano a interrogarsi sul ruolo di regia e drammaturgia: ma il nuovo è nei drammaturghi colti, su tutti Raffaello Baldini che in Romagna fa scuola alla generazione successiva. È ‘la tradizione del nuovo’, registrata da quell’acuto sismografo che dal dopoguerra è il Premio Riccione per il teatro. Per quarant’anni, dal 1947, il dialetto è del tutto assente; ma poi sboccia, per non casuale coincidenza e in modo autorevole, con la virata sperimentale di Franco Quadri a metà anni ‘80. Il dialetto non è più nostalgico e residuale ma vivo e immerso nel contemporaneo. In Romagna il nuovo teatro in dialetto procede a macchie di leopardo, a partire dal sodalizio ravennate tra Nevio Spadoni, poeta e drammaturgo, e le Albe. Poi nascono altri autori: Giovanni Nadiani a Faenza, Denis Campitelli a Cesena, Francesco Gabellini a Riccione, poeta e sperimentato drammaturgo. Ora si tratta di seguire questi sviluppi, formalizzarli e metterli in rete: nei libri e soprattutto nei mezzi di comunicazione, dalla radio ai podcast. Un approccio alle parole e ai suoni del dialetto dunque non solo come tesoro linguistico di un passato da custodire ma come accadimenti del contemporaneo.
CREDITS
Radiodrammi di Romagna
- Ideazione e realizzazione Città Teatro con il contributo della Regione Emilia-Romagna, ai sensi della LR 16/2014 “Salvaguardia e valorizzazione dei dialetti dell’Emilia-Romagna”
- Grafica Stefano Savioli
- Comunicazione Giulia Airaudo
- Coordinamento e organizzazione Giorgia Penzo
- Amministrazione Francesca Airaudo
- Supervisione e ottimizzazione Davide Schinaia
Artisti e maestranze
Artisti e maestranze coinvolte (primo volume): Giorgia Penzo, Francesca Airaudo, Davide Schinaia, Marco Mantovani, Francesco Tonti, Gianluca Reggiani, Elisa Angelini, Mirco Gennari, Francesco Checco Tonti, Gioele Sindona, Tiziano Paganelli, Leonardo Bellucco e le voci dei giovani Federico Rastelli, Caterina Gerboni, Ginevra Costigliola, Sofia Ferroni, Marika Snidero, Sofia Spagnuolo.
Grazie a
- Archivio Cesare Zavattini, Reggio Emilia
- Comune di San Clemente
- Doc Servizi
- Comune di Rimini
- Francesco Gabellini
- Guaraldi Editore
- Maan Ricerca e spettacolo
- Mirco Casadei Servizi Tecnici
- Monostudio Associati
- Riccione Piadina