Stal Mami alla Sagra Musicale Malatestiana

Stal Mami alla Sagra Malatestiana

La settantesima edizione della Sagra Musicale Malatestiana ospita una speciale sezione dedicata alle lingue di confine che sarà  aperta da Stal Mami reloaded, farsa underground in dialetto riminese di Liliano Faenza nell’originale ideazione di Fabio Bruschi con Lingua di Confine e Città Teatro. Con la regia di Davide Schinaia lo spettacolo sarà  presentato sabato 20 e domenica 21 luglio – ore 21 – nel cortile di palazzo Ghetti e vedrà tra gli interpreti Francesca Airaudo, Elisa Angelini, Mirco Gennari, Lorenzo Scarponi. Determinante l’apporto del Duo Barrique composto da Tiziano Paganelli (fisarmonica) e Gioele Sindona (violino, mandolino e voce) per quanto riguarda la parte musicale.

Scritta nell’estate del 1939 da Liliano Faenza, diciassettenne studente di ragioneria, Stal Mami (Queste mamme) è un testo ancor oggi nel repertorio delle commedie dialettali riminesi. Nello spettacolo rivive il paesaggio sonoro del mondo borghigiano da cui nacque il testo e accanto alle scene della commedia sarà rievocato anche l’immaginario che fu fonte d’ispirazione per l’allora giovanissimo autore, a cominciare da Palazzo Ghetti, la cornice dove Stal Mami Realoded debutta nell’ambito della Festa del Borgo San Giovanni, grazie alla collaborazione della Sagra Musicale Malatestiana con Zeinta de Borg, il Comitato Borgo San Giovanni e la Banca Malatestiana.

Costo del biglietto euro 10,00
Prevendita: presso il Teatro Galli di Rimini dal martedì al sabato dalle 10,00 alle 14,00, martedì e giovedì anche dalle 15,00 alle 17,30.
Info: www.sagramusicalemalatestiana.it tel. 0541.793811 – 704296

STAL MAMI RELOADED
ovvero 
L’invenziòun ad Stal Mami, una farsa underground in dialetto riminese
da Liliano Faenza

Ideazione Fabio Bruschi/Lingue di Confine e Città Teatro
Interpreti Francesca Airaudo, Elisa Angelini, Mirco Gennari, Lorenzo Scarponi
Musiche eseguite dal vivo dal Duo Barrique:
Gioele Sindona (violino, mandolino , voce) e Tiziano Paganelli (fisarmonica)
e con la partecipazione degli allievi del workshop Stal mami reloaded  :
Francesca Bertozzi, Manuela Ciacci, Caterina Gerboni, Stella Gordini, Elena Guaitoli, Roberta Ottaviani, Federico Rastelli e Leonardo Vandi
Consulenza musicale Alessandro Sistri
Costumi e décor Paul Mochrie
Direzione tecnica Nevio Cavina
Drammaturgia Fabio Bruschi e Davide Schinaia
Aiuto regia Giorgia Penzo
Regia Davide Schinaia

Coproduzione Sagra Musicale Malatestiana, Comune di Rimini – Assessorato alla Cultura; Città Teatro; Lingue di Confine; Regione Emilia Romagna
in collaborazione con Zeinta di borg, Comitato Borgo S. Giovanni – Festa del Borgo 2019; Banca Malatestiana, Rimini.

Debutto: 20 e 21 Luglio 2019 ore 21.30
Cortile di Palazzo Ghetti, Via XX Settembre, Rimini (RN)

Rimini, estate 1939. Liliano Faenza, giovanissimo studente di ragioneria al Valturio, annoiato delle adunate dei ‘sabati fascisti’ e poco portato agli esercizi ginnici, ma precocemente appassionato di opera e letteratura, scrive il copione di Stal mami (Queste mamme) nella bottega del barbiere di Borgo San Giovanni, Tugnìn l’anartich; non ha ancora compiuto 17 anni e certo non sa di aver scritto la commedia in dialetto riminese più rappresentata del secolo!
Da allora la ‘farsa underground’ di Faenza ha svezzato generazioni di filodammatici dialettali e lasciato segni anche nelle vie del borgo – l’odierna Osteria “Tiresia” prende il nome dall’ostessa protagonista della commedia. Nella Rimini borghigiana di quegli anni, quella Rimini che non sopravviverà alla guerra, tutto ‘accadeva in dialetto’, come ci diceva Lello Baldini: quel mondo, con gli strampalati clochard presi dalla strada (che ispirarono, assieme ai clown, tanti disegni e figure di Fellini, coetaneo e amico di Faenza) ha suggerito di mettere in scena, più che Stal Mami, il racconto della sua “invenzione”, la su fatùra. Stal Mami rinasce Reloaded (ricaricata, potenziata), proprio nel suo luogo di nascita, in uno degli edifici-simbolo di San Giovanni, il Palazzo Ghetti. I protagonisti, gente del popolo, zèinta di borg, sembrano usciti dalle caricature di un disegnatore – a partire dalla bizzarra custode del palazzo, la Munaldèina , all’anagrafe Maria Monaldini.
Stal Mami è fatto tutto, autori e protagonisti e pubblico, da personaggi popolari: osti e fabbri, sartine e barbieri, fino ai barboni che d’inverno si rifugiavano al dormitorio di via Ducale e per un piatto di minestra di fagioli (75 grammi, non di più) andavano al Padiglione, sempre lì, alla Castlàza.

Popolare la commedia e popolare anche il contrappunto canzonettistico della storia: è il repertorio di una borghigiana, questa volta di San Giuliano, vissuta tra Otto e Novecento, la vivace e canterina Ida Tamagnini, l’Ida ad Ravòun. Si va dalla risorgimentale Addio mia bella, addio! alla passionale Spagnola, fino al leitmotiv di Stal Mami – l’eterna storia di una fiòla da maridè – con l’inedita Chèri al mi dòni.

La messa in scena di questa ‘storia in dialetto’ avrà luogo, in occasione della festa parrocchiale della Madonna del Carmine, nel cortile di Palazzo Ghetti, e’ palaz di fulminènt (“il palazzo dei fiammiferi”), oggi sede della Banca Malatestiana. Il canovaccio presenta numerosi riferimenti a fatti di cronaca, storia e costume sia borghigiani che riminesi, italiani e internazionali. Tra gli spunti locali i lavori di ‘isolamento’ mussoliniano dell’Arco d’Augusto (già porta urbis l’arco diventa un inerte monumento’ imperiale’) e altri interventi nell’area della via Flaminia (stadio Littorio, aeroporto); la grande Officina Locomotive, citata in commedia; la Focchi, oggi impresa internazionale, allora modesta officina di via Tripoli all’angolo con vicolo San Gregorio (1914); il doppio nome del borgo, laico (XX Settembre) e religioso (San Giovanni Battista) ecc.

Tra gli spunti nazionali l’avversione fascista per le osterie, possibili covi di dissenso e vizio – l’azione di Stal Mami si svolge infatti in un’osteria del Borgo, gestita dalla Tiresia e ispirata all’osteria dla Gambòuna, ostessa dai tozzi polpacci; la politica ondivaga del regime nei confronti del dialetto; l’abolizione del lei e dei forestierismi ecc. Sul piano internazionale, dopo la recente conquista dell’impero con l’aggressione all’Etiopia (1935-1936) e l’intervento nella guerra civile di Spagna (1936-1939) a fianco della reazione golpista del generale Franco.

Il contesto è quello dell’ultima estate di ‘pace’, una pace alla quale ormai non crede più nessuno: mentre Lilièn dà gli ultimi ritocchi al canovaccio il primo di settembre del 1939, con l’aggressione nazista alla Polonia, inizia la seconda guerra mondiale.

Condividi articolo...