Giardini di Mirò

Giardini di Mirò

La band simbolo dell’indie rock italiano sonorizza dal vivo in prima assoluta il film “Rapsodia Satanica” (Nino Oxilia, 1917), diva-film con Lyda Borelli che ha ispirato la teoria del “dinamismo plastico” di U. Boccioni.

SABATO 27 LUGLIO, ore 22.30, PIAZZA RUMORE 
(via Roma, area ex Pastificio Ghigi – Morciano di Romagna RIMINI)

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INGRESSO GRATUITO
In caso di maltempo l’evento si svolgerà nell’area spettacoli di MORCIANO FIERE 
in via XXV luglio 121, Morciano di Romagna

GIARDINI DI MIRÒ 
I Giardini di Miro’ provengono dalla provincia reggiana, in particolare da Cavriago che in dialetto di dice “Quariêgh”, un comune di quasi diecimila anime il cui sindaco onorario, dal 1917, è Vladimir Lenin. La musica del gruppo vive però di influenze anglossassoni, in particolar modo inizialmente si rifà al post rock per arrivare ora ad un suono proprio che è in un mix di psichedelia, shoegaze, dream pop, noise, post punk, musica d’autore e molto altro. Dall’uscita del primo album ufficiale del 2001 “Rise and fall of academic drifting” i giardini di mirò sono indicati come un gruppo di riferimento del fenomeno indie-rock italiano anche se la vocazione del gruppo è quella di far parte di una scena più ampia, europea e non solo. Per questo motivo i gdm calcano con entusiasmo i palchi di mezz’Europa. Dall’uscita del primo album sono otto i tour tedeschi, tre in grecia e sono moltissimi i concerti ovunque, dalla Svizzera al Belgio, dal Lussemburgo alla Polonia, dalla Spagna alla Norvegia.La formazione comprende Jukka Reverberi (chitarra, voce), Corrado Nuccini (chitarra, voce), Luca Di Mira (tastiere) e Mirko Venturelli (basso, clarino, sax), Emanuele Reverberi (violino, tromba). Dal 2003 fino al 2011 il batterista del gruppo è stato Francesco Donadello, ora ha preso il suo posto Andrea Mancin. La storia ufficiale inizia nel 1998 con il primo ep autoprodotto e le prime esibizioni live anche se tutto nasce prima, nel 1995 da una collaborazione fra gli allora compagni d’università Corrado Nuccini e Giuseppe Camuncoli, oggi noto fumettista.
La discografia della band è ricca di pubblicazioni, oltre ai cinque album “ufficiali” Rise And fall of Academic Drifting (2001), Punk… Not Diet! (2003), Dividing Opinions (2007), Il Fuoco (2009), Good Luck (2012) esiste una miriade di ep, remix, raccolte di inediti, con etichette indipendenti di tutto il mondo (2nd rec, Fictionfriction, Love Boat, Contact, Earsugar). Il gruppo ha collaborato con tantissimi musiciti da Sara Lov a Hood, Alessandro Raina, DNTL, Alias, Hermann & Kleine, Styrofoam, Apparat, Piano Magic, Isan, Paul Anderson, e molti altri.
Oggi i giardini di mirò sono un gruppo di persone unite dalla passione per la musica e dal desiderio di suonare insieme, viaggiano tutti stretti in un furgone per raggiungere i palchi italiani ed europei e dormono in camere doppie o triple a seconda dei luoghi e degli accoppiamenti. La formazione dei giardini di mirò conta anche Michele Venturi e Andrea Sologni, rispettivamente navigatore ideologico e sommelier del suono.

RAPSODIA SATANICA
La storia è una variazione della vicenda faustiana da un poema di Fausto Maria Martini del 1915.
Una anziana dama dell’alta società, Alba d’Oltrevita (Lyda Borelli) stipula un patto con Mefisto (Ugo Bazzini), per riacquistare la giovinezza in cambio della quale però lei ha il divieto di innamorarsi. Alba è corteggiata da due giovani fratelli, Tristano (Andrea Habay) e Sergio (Giovanni Cini). Quest’ultimo minaccia di uccidersi se lei non lo amerà: lei tuttavia non s’interessa a Sergio, il quale dunque si uccide, e si prepara a sposare Tristano. A questo punto però Mefisto torna per riprendersi la giovinezza che aveva concesso e restituendo la vecchiaia ad Alba che non aveva rispettato il patto.

Film muto fra i più importanti della sua generazione, sia per l’ispirazione dannunziana, che si riflette nel soggetto e nella scenografia della nobiltà decadente fortemente polarizzata sull’estetica Liberty, sia per l’interpretazione di Lyda Borelli, star del muto italiano. La sua prima colonna sonora è firmata da Pietro Mascagni, uno dei maggiori compositori dell’epoca e primo compositore di professione in Italia a firmare una colonna sonora, sincronizzandola con le scene del film (lavoro che definì “lungo, improbo e difficilissimo”) 

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