Mirtillo, Pizzico e la crostata al Teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo.

Mirtillo e Pizzico 2013

Domenica 3 marzo, alle ore 17.00, al Teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo (PU), Alessia Canducci e Mirco Gennari portano in scena MIRTILLO, PIZZICO E LA CROSTATA, una produzione della Compagnia del Serraglio.

Domenica 3 marzo 2013, alle ore 17.00
al Teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo (PU)
per la rassegna Teatro Ragazzi 2O12/2O13 

MIRTILLO, PIZZICO E LA CROSTATA

di e con Mirco Gennari e Alessia Canducci

Questa piccola pièce comica, rivolta ai più piccini ma capace di divertire anche i più grandi, è costruita sulla classica coppia “Clown bianco – Augusto”, ovvero “intelligente – scemo”, o “astuto – idiota”, anche se poi, come è facile immaginare, spesso i due ruoli si confondono e lo scemo risulta essere più furbo dell’astuto… Ah, la poesia delle vecchie fiabe! Quanto ai meccanismi messi in gioco sono i più semplici – ma proprio per questo sempre afficaci – della clownerie, con gag a cascata, precipitazioni, equivoci. Provate a immaginare due clown pasticceri – e pasticcioni! – alle prese con la ricetta di una crostata e con gli innumerevoli ingredienti che servono alla preparazione: farina, uova, burro, marmellata, più tutti gli utensili necessari: pentolini, mestoloni, grattugie, palette… Tra pastrocchi e bisticci i due riusciranno magari anche a portare a termine la ricetta, ma – ahi ahi! – cosa uscirà dal forno? Una curiosità: l’azione prende le mosse da un vero libro di ricette: Giochi, burro e marmellata , pubblicato qualche anno fa, e mostra dunque che qualunque spunto – anche un “banale” libro di cucina – può diventare occasione di divertimento. Del resto da molti anni portiamo avanti un progetto di “letture drammatizzate” che porta, attraverso una serie di passaggi successivi, dal testo alla scena, servendosi semplicemente della fantasia, nel leggerlo e nell’interpretarlo. Naturalmente lo spettacolo è anche un’occasione per i bambini di apprendere passo dopo passo come si prepara una vera crostata: gli ingredienti e i passaggi della ricetta, infatti, sono mostrati ad uno ad uno, e il distratto Pizzico genera involontariamente nel pubblico il gusto della correzione. Se da un lato, infatti, il bambino tende a identificarsi con il più pasticcione dei due, Pizzico appunto, dall’altro, durante l’esecuzione della ricetta, si rende conto di saperne di più, e viene così portato a interagire con lo spettacolo correggendo gli strafalcioni del clown prima ancora che lo faccia il suo partner. I piccolo spettatori acquisiscono così una consapevolezza di ciò che sta dietro il prodotto finito che ci sembra utilissima in un’epoca in cui i bambini sono abituati a trovare tutto pronto dentro un sacchettino di plastica trasparente. Se volessimo usare paroloni potremmo parlare di poetica e poieutica. Più semplicemente diciamo che si può far ridere e contemporaneamenete insegnare qualcosa. Insomma: delectare docendo… Ecco, ci risiamo coi paroloni. Sarà per questo che facciamo tanto ridere?

Condividi articolo...